Cara Atletica, ci manchi!
Da metà marzo il mondo non è più lo stesso. Il famigerato Coronavirus influenza le nostre vite più che mai, così come il bellissimo rapporto che abbiamo con te. Tu sei disciplina individuale per eccellenza ma anche momento aggregativo che crea legami per tutta una vita. Mai come oggi ci mancano le interminabili riunioni di comitato o CT, la sabbia del lungo appiccicata ovunque, l’odore acre e caldo della pista, il maledetto gusto amaro in bocca dopo un 2x(5x200m P2’) P4’ o il rumore sordo della pistola dello starter. Ma soprattutto ci mancano i nostri amici, i nostri colleghi, i nostri allenatori, compagni di 1000 e 1000 ore passate tra piste, pedane, palestre, sale riunioni o trasferte. Se da un lato questo ci crea un irreale senso di vuoto, dall’altro ci dà del tempo per poter riflettere e orientarci con una visione differente e un nuovo, inedito slancio verso un futuro che vogliamo più che mai condividere con te. Si dice che da ogni crisi nascono delle chance e delle opportunità e allora cogliamole tutti assieme.
Care atlete, cari atleti, approfittate di questo tempo per lavorare sulle basi: la ginnastica dei piedi, la forza del tronco, la propriocezione, le imitazioni tecniche, la mobilità e chi più ne ha più ne metta. Sono tutti piccoli ma importantissimi mattoncini della prestazione che spesso per mancanza di tempo si tralasciano. Sembrano inezie, ma ricordatevi sempre che una casa senza fondamenta non sta in piedi. Ricordatevi sempre che le medaglie si vincono in allenamento, si va in gara solo per ritirarle!
Care società, approfittate di questo momento per valutare in tutta calma la vostra struttura, per orientarvi al futuro e per lanciare, almeno sulla carta, tutti quei progetti che “adess a gu mia temp”. Dove volete andare? Cosa volete fare? Siete pronte per l’atletica a venire? Mai come ora avete l’occasione di soffermarvi per fare queste riflessioni.
Cara FTAL, sei una bella signora che compie suoi primi 50 anni. Lo so che sei arrabbiata perché ti hanno rovinato la festa, ma ne faremo una più bella. E speriamo di poterne festeggiare tante altre in futuro. Ti vogliamo sempre in piena forma e sulla cresta dell’onda, ma mi raccomando non farti scappare questa occasione per rifarti il tuo bel guardaroba unendo il tradizionale al moderno.
Caro CAT, tu invece sei ancora un ragazzotto sbarbatello. Stai crescendo bene, anche se ogni tanto fai una qualche pazzia. Ma come si suol dire sono errori di gioventù, chi non li ha fatti? Anche per te un piccolo consiglio: non fare il testone e ascolta i più vecchi di te e coloro che ti vogliono bene, fai tesoro delle esperienze passate per costruire un futuro solido e lungimirante.
Insomma cara Atletica, torna presto: noi saremo pronti ad accoglierti a braccia aperte perché il mondo rallenta, ma noi questo verbo non lo conosciamo!
Francesco Bernasconi, Direttore CAT